Luogo

Bolzano

A cura di

Lungomare ed ar/ge kunst

Partecipante
Presentazione pubblica dell'artista

Ospitalità Radicale
03/10/2014, Lungomare

Il 3 Ottobre 2014, si è aperto il progetto a lungo termine durante il quale Can Altay si è confrontato con il territorio dell’Alto Adige Südtirol.
La tematica che dà il titolo alla residenza è “Radical Hospitality”: l’ospite è invitato a investigare, esaminare e confrontarsi con diversi aspetti legati all’idea di ospitalità. In questo contesto l’ospitalità definisce una condizione temporanea all’interno di uno spazio sociale e di relazione e implica una negoziazione necessaria all’interno di relazioni di potere.

Con “Radical Hospitality” si può intendere:

– ospitalità come accoglienza all’altro e allo straniero
– ospitalità come inclusione delle differenze
– ospitalità come turismo
– ospitalità come relazione tra città e campagna
– ospitalità nella proprietà condivisa
– ospitalità domestica
– …

Primo Frammento

Certe forme di rivendicazione territoriale (Studio Vigolo First Fragments)

Exhibition: 30.01.2015 – 15.02.2015, Lungomare, Bolzano

All’inizio del 2015 Altay ha allestito nello spazio di Lungomare una mostra della durata di due settimane. Il punto di partenza è la montagna del Virgolo che, malgrado la vicinanza con il centro della città, è stata improvvisamente abbandonata durante gli anni ’80. Solo recentemente la speculazione edilizia e il coinvolgimento dell’amministrazione pubblica e di alcuni investitori privati hanno attirato nuovamente l’attenzione pubblica sull’area.

Il titolo della mostra è un’affermazione incompleta “Such claims on territory” (certe rivendicazioni sul territorio), lo spazio una collezione eterogenea di ‘ritrovamenti’, alcuni dei quali provenienti dal Virgolo stesso. Per il visitatore della mostra questa è la prima affermazione di Altay sull’approccio che intende seguire nel suo progetto, ora chiamato “Studio Virgolo”. La mostra presenta le prime impressioni dell’artista e raccoglie indizi piuttosto che prove.

Secondo Frammento
Prima Parte

Campagna di Manifesti
Certe forme di rivendicazione territoriale trasformano l’immaginazione spaziale in (Studio Virgolo Secondo Frammento)
26.5.2015 – 14.6.2015, Bolzano

Nel secondo frammento della ricerca l’indagine di Altay sulle forme di ‘rivendicazione territoriale’ ha preso la forma di una campagna di affissione di manifesti nella città di Bolzano. Per tre settimane l’intervento è consistito di ca. trecentotrenta manifesti distribuiti sulle superfici pubblicitarie nello spazio pubblico della città. Segni grafici astratti, frasi incomplete e questioni senza risposta hanno attratto l’attenzione dei passanti. Altay descrive il suo intervento come una campagna turistica astratta diffusa nel territorio della città, una forma di racconto visivo sulle promesse non mantenute sulla montagna e i suoi dintorni. La grafica dei poster è stata realizzata in collaborazione con Asli Altay / Future Anecdotes di Istanbule e traduce in segni l’indagine dell’artista sul Virgolo. Altay si serve della sua collezione di racconti come di una fonte di ispirazione per temi che riguardano non solo l’abitazione degli spazi delle infrastrutture, i conflitti sull’immaginazione spaziale, le politiche urbane neoliberali e le loro contro-egemonie, ma anche i temi presente, passato e futuro, indivisibili tra di loro e dallo spazio.

Campagna di affissione, Can Altay, Such claims on territory transform spatial imagination into (Studio Virgolo Second Fragments), design: Asli Altay / Future Anecdotes Istanbul, foto: Daniel Mazza

Pur facendo riferimento a Bolzano, i momenti e le storie dei manifesti hanno un valore generale perché si tratta di affermazioni e domande condivise: ‘a chi è consentito appropriarsi dello spazio pubblico, chi è costretto ad abitare lo spazio delle infrastutture?’

AFFERMAZIONE #1 ABITANTI DEL TUNNEL NEGLI ANNI ‘40
AFFERMAZIONE #2 LA FUNICOLARE SI FERMA
AFFERMAZIONE #3 FESTE AL VECCHIO CIRCOLO DEL TENNIS
AFFERMAZIONE #4 CENTRI COMMERCIALI E PARCHI A TEMA
AFFERMAZIONE #5 VIE DI FUGA E LUOGHI DI RIFUGIO

Altay sottolinea la natura frammentaria del suo progetto: una serie di interventi che consente molteplici evoluzioni in corso d’opera, non tutte prevedibili. Per la sua campagna di affissione l’artista allunga l’affermazione che definiva il titolo della mostra di febbraio e diventa ‘Such claims on territory transform spatial imagination into (Studio Virgolo Second Fragments)’ / ‘Certe forme di rivendicazione territoriale trasformano l’immaginazione spaziale in (Studio Virgolo Second Fragments)’, una frase che ammette qualunque possibile completamento.

Seconda parte

Tavola Rotonda
Conflitti sull’immaginario spaziale (sviluppo per il Virgolo?)

Con:
Stefano Novello (presidente di Italia Nostra; Bolzano)
Michael Obrist (architetto, Feld 72, Wien)
Huib Haye van der Werf (responsabile dei programmi artistici di Van Eyck, Maastricht)

Con questa tavola rotonda Lungomare si rivolge al pubblico e agli abitanti della città aprendo una discussione sull’immaginazione spaziale e sul Virgolo partendo da modelli esistenti di politiche urbane (in particolare si mettono a confronto un approccio di natura neo-liberista finalizzato alla crescita e allo sviluppo e una contro-egemonia di spirito più conservativo).
Non si invitano alla tavola rotonda rappresentanti di queste due posizioni in conflitto, ma i tre referenti, insieme con Can Altay, discutono piuttosto delle possibilità che la città ha di favorire l’abitazione della montagna. Attenzione particolare è rivolta alle particolarità del Virgolo, alle possibilità di sviluppo infrastrutturale e allo spettro di luoghi e attività che lo caratterizza. Di fronte all’attuale rischio di speculazione si avvia un’animata discussione da cui emerge il desiderio del pubblico di vedere messe in atto pratiche di gestione del territorio in grado di soddisfare desideri e bisogni degli abitanti – il caso Virgolo diventa un esempio.

Terzo Frammento
Prima parte

Limited Experience
14/11/2015, ore 15.30, Recinto dell’Ex Club del tennis, Virgolo

Dal 2008 il terreno che ospitava il club del tennis del Virgolo è stato acquistato da una cordata di imprenditori in vista di futuri investimenti immobiliari. Da allora una recinzione impedisce l’accesso a quella che era stata una delle zone ricreative della città di Bolzano. Con “Limited Experience” l’artista Can Altay invita dodici persone a muoversi insieme lungo il confine e a condividere l’esperienza di questo limite.

“Limited Experience” è uno ‘score’ che fornisce le indicazioni necessarie allo svolgimento di un incontro performativo. Altay chiede ai partecipanti di confrontarsi con un confine che separa una proprietà privata da una pubblica attraverso un esercizio che testa e al contempo sfida l’idea di confine imposta dalla politica urbana corrente.

Seconda parte

Split Horizon (Virgolo Edition)
da Dicembre 2015 a Maggio 2016, diversi luoghi a Bolzano

“Split Horizon (Virgolo Edition)” colloca un dispositivo per l’osservazione lungo una traiettoria che può essere reale, ma anche puramente mentale, e include nel suo posizionamento una durata temporale. Ognuno dei luoghi selezionati possiede un significato preciso nella narrazione di Altay e l’oggetto nello spazio pubblico e privato della città genera immaginarie linee incrociate. Con “Split Horizon (Virgolo Edition)” egli si rivolge nuovamente alla montagna del Virgolo, così come è stato fatto con le parole e i segni suggestivi contenuti nei manifesti di “Such Territorial Claims Transform Spatial Imagination into (Studio Virgolo Second Fragments)”.

“Split Horizon (Virgolo Edition)” è tempo e spazio. Esso è stato posizionato per alcune ore in quindici luoghi della città di Bolzano che hanno una relazione (non solo visiva) con il Virgolo. Si tratta di punti significativi, punti di riferimento in termini di equità spaziale e in riferimento all’immaginario collettivo sulla città e la sua storia. Al termine della traiettoria di “Split Horizon (Virgolo Edition)” il dispositivo è rimasto a disposizione del pubblico che ha suggerito nuove collocazioni.

 

Mostra

VFI – Virgolo Future Institute
(Such Claims on Territory Transform Spatial Imagination Into Obscure Anticipations of Repartition)

14/05 – 30/07/2016, ar/ge kunst

VFI – Virgolo Future Institute (Such Territorial Claims Transform Spatial Imagination Into Obscure Anticipations of Repartition) è il titolo della fase conclusiva della residenza di un anno e mezzo dell’artista Can Altay a Bolzano, un progetto di collaborazione tra ar/ge kunst e Lungomare (Ottobre 2014 – Luglio 2016). Sin dall’inizio della residenza, Altay si è concentrato sulla complessa relazione che esiste tra Bolzano e il Virgolo, una montagna che domina la città ed è attualmente al centro di un acceso dibattito intorno ai suoi potenziali utilizzi e sviluppi.

In quest’occasione, Can Altay è intervenuto negli spazi di ar/ge kunst con una mostra di tre mesi che ha portato avanti la ricerca sviluppatasi fino ad oggi attraverso una serie d’interventi pubblici di durate differenti. Si tratta di interventi intesi come osservazioni e contributi al dibattito stesso che includono: una mostra di due settimane e una tavola rotonda aperta al pubblico negli spazi di Lungomare (Such Territorial Claims), una campagna di affissione di manifesti della durata di un mese nello spazio pubblico della città (Trasform Spatial Imagination into), due ore di raduno sul Virgolo e un intervento itinerante in spazi pubblici e privati tra Dicembre 2015 e Maggio 2016 (Obscure). Insieme queste iniziative hanno prodotto una serie di domande intorno all’aspettativa sull’uso del territorio (territorial claim), all’idea di immaginazione urbana e di esperienza dei confini; nozioni che oggi riemergono con forza a Bolzano così come in molte altre città.

La mostra affronta il tema “abitare un’infrastruttura” come narrativa centrale e utilizza la rivista “Ahali: a journal for setting a setting”, pubblicata dal 2007 da Altay, come occasione per parlare di temi e contesti più ampi a partire dal Virgolo.

1 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 2 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 3 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 4 / 23  Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 5 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 6 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 7 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 8 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 9 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 10 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 11 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 12 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 13 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 14 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 15 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 16 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 17 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 18 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 19 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 20 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 21 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 22 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016 23 / 23 Can Altay: VFI – VIRGOLO FUTURE INSTITUTE - ar/ge kunst and Lungomare, Bolzano, Foto: Tiberio Sorvillo, 2016
Letture collettive

1. Incontro
27/4/2015, Giardino dei Cappuccini, Bolzano

Partendo dalle riflessioni fatte assieme a Can Altay, artista in residenza a ar/ge kunst e Lungomare nel 2014-16, hanno organizzato una serie di letture e discussioni pubbliche itineranti nella città, su temi quali: “rivendicazione territoriale”, “immaginazione degli spazi” e “politiche urbane neoliberali”.

Per il primo incontro abbiamo letto il primo capitolo di “Mille Piani” di Gilles Deleuze und Félix Guattari, dedicato al “rizoma”, scaricabile da questo sito.

Siamo partiti con un testo impegnativo: lo scopo non è quello di sviscerarne il significato quanto di utilizzare questo testo come uno strumento per rileggere la realtà cittadina. A questo scopo abbiamo invitato ognuno a portare all’incontro uno o più oggetti utili a raccontare quella che viene sentita come un’urgenza rispetto alla vita nella città.
Il testo è denso e lungo, consigliamo di leggere sopratutto le pagine da 45 a 47. Questo ci sarà utile per provare a rileggere la città, e sopratutto i quartieri attorno alla stazione, utilizzando gli oggetti a disposizione e attraverso possibili derive.

Gilles Deleuze e Félix Guattari: Rizoma (testo in tedesco)

2. Incontro
9/6/2015, Parco della Stazione, Bolzano

Il geografo marxista David Harvey, nel terzo capitolo di Città Ribelli, legge i commons (beni comuni) urbani come il prodotto di relazioni sociali: le persone che vivono in una città producono commons continuamente. La gentrificazione è quel processo che capitalizza questa vitalità continuamente prodotta dalla città, un processo che spesso viene chiamato con l’eufemismo di “rigenerazione”. Harvey legge appunto la gentrificazione come una privatizzazione, per il profitto di pochi, della vitalità che una città e suoi abitanti creano, una privatizzazione spesso fomentata dalle stesse istituzioni pubbliche.

Il testo di Harvey può aiutarci a uscire dalla retorica che contrappone la “rigenerazione” al “degrado”: il cosiddetto disagio sociale è provocato infatti dagli stessi processi di rigenerazione. La lettura di questo testo ci permetterà di leggere l’attuale svendita a Bolzano di beni e terreni pubblici ai privati non come una mostruosità locale ma come una mostruosità globale.

Come descrivere la complessità delle trasformazioni urbane imposte dall’alto a Bolzano e quali sono le possibilità di rivendicare come un bene comune quelle forme di vita che come abitanti della città continuamente produciamo?

David Harvey: Rebel Cities (testo in inglese)

3. Incontro
22/6/2015, Prato di fronte al Museion, Bolzano

L’avvicinamento tra le etnie in Alto Adige, lo sviluppo dal basso di una solidarietà sociale, l’emancipazione dal controllo di istituzioni pubbliche e private sulla produzione culturale e più in generale sulla vita dei cittadini, sono alcune delle questioni affrontate dal centro sociale dell’ex-monopolio di Bolzano attraverso la pratica della sua organizzazione. Sono passati parecchi anni da quel 1979, ma queste questioni sembrano oggi quanto mai urgenti in questa città. Dopo lo sgombero e la distruzione del centro sociale, parte di quell’esperienza è stata documentata e raccolta in una pubblicazione ormai difficile da reperire.

Questo è un invito a partecipare a un incontro in cui verranno letti e discussi brani di questa pubblicazione assieme a persone che il centro sociale l’avevano organizzato. Lo scopo non è di celebrare con nostalgia i tempi nei quali un esperimento come quello di un centro sociale era possibile a Bolzano, ma quello di capire cosa possiamo imparare oggi da quell’esperienza e come quell’esperienza può comunicare con il presente, in un contesto sicuramente mutato ma nel quale alcune di quelle dinamiche, blocchi, desideri e forse anche possibilità rimangono aperti.

Occupato / Besetzt (Text in Italian and German)

Rassegna stampa
Con il sostegno di

Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige
Comune di Bolzano
Fondazione Cassa di Risparmio
IFI Spa AG