Luoghi

Lungomare, Piazza Matteotti, Prati del Talvera, Piazza del Grano, Pippo (via Cadorna)

A cura di

Programmazione in collaborazione con:
Filipa Ramos
Luigi Coppola

Partecipanti
Quando ieri domani

Mostra / Performance / Oggetti

Le esperienze che raccogliamo si inscrivono nel nostro fare ed operare; lasciano impronte sulle cose, negli spazi, nei luoghi. Le nostre decisioni di oggi si basano su ciò che siamo stati, e nel prenderle ci lasciamo guidare da emozioni soggettive, dal contesto sociale e politico, dalle nostre conoscenze, dal confronto critico con la nostra realtà.
Nell’ambito del Lungomare Gasthaus si produce una serie di lavori che ruotano attorno al tema “Quando ieri diventa domani”. Il progetto parte da una riflessione e da diverse suggestioni sui progetti passati, sui metodi e gli approcci di Lungomare e allo stesso tempo getta uno sguardo utopico verso il futuro che Lungomare non ha ancora scritto e verso il mondo di domani, per lasciare campo libero anche alle potenzialità. “Quando ieri domani” vuole offrire
spunti di riflessione per invitare a formulare domande sulle condizioni e sui mutamenti della produzione culturale in relazione a diversi contesti geografici. “Quando ieri domani” è fatto di azioni, di una serie di performance, di oggetti e di una mostra a Lungomare Gasthaus.

A cura di Angelika Burtscher, Daniele Lupo e Lisa Mazza

Con:
Åbäke & Martino Gamper & Alex Rich, Stefano Bernardi, Ingrid Hora & Maxi Obexer, Heinz Mader, Joseph Miceli & Lina Ozerkina, Marzia Migliora, Osservatorio Urbano: Roberto Gigliotti & Jonathan Pierini, Maruša Sagadin

City Twin Leiter

Maruša Sagadin
Installazione di elementi dello spazio, diversi oggetti e collage

I numerosi complessi edilizi della città di Bolzano sono uno spunto per analizzare la definizione dei confini fra pubblico e privato e le conseguenze dell’edilizia sui modelli di comportamento degli abitanti. In rappresentanza degli edifici al Lungomare Gasthaus sono installate acluni componenti architettonici in forma di elementi dello spazio, sculture e collage. I protagonisti del progetto dell’artista vanno a creare in questo contesto spaziale una nuova comunità. Il lavoro mescola teoria e pratica, realtà e finzione, privato e pubblico, esotismo e sguardo locale.

Produzione: LMGH

We stripped out all this time in vinyl and paint covers. Just for you.

Stefano Bernardi & Heinz Mader
10 vinili e 10 disegni

Suono, segno e azione sono gli elementi che caratterizzano la collaborazione di Stefano Bernardi e Heinz Mader per il progetto. Questo consiste nella realizzazione di una serie di 10 vinili su cui Stefano Bernardi ha inciso le tracce di una rivisitazione sonora dei progetti realizzati da Lungomare nei primi dieci anni di attività. Testimonianze, racconti, discussioni, visioni e produzioni editati come samples possono essere suonati dal pubblico sulla console da dj installata per la mostra. Heinz Mader allo stesso modo traccia sulle copertine dei vinili il segno delle sue suggestioni visive. La poetica dell’assurdo, l’ironia, il sarcasmo, la provocazione di Heinz Mader incontrano il coro delle tracce di progettualità editate da Stefano Bernardi.

Produzione: LMGH

Where The Things Are Wild

Osservatorio Urbano: Roberto Gigliotti & Jonathan Pierini
Workshop e serie di poster

“Osservatorio Urbano”, laboratorio temporaneo di strategie urbane, è stato fondato nel 2005 da Lungomare e propone, con un approccio interdisciplinare, nuove forme di lettura e descrizione della città contemporanea. Grazie ai numerosi interventi, che si concentrano principalmente sugli aspetti della spontaneità, delle emozioni e dell’imprevedibilità del contesto urbano, l’“Osservatorio Urbano” è strutturato come un laboratorio aperto e consente di entrare a contatto diretto con le immagini e le impressioni che gli abitanti hanno della loro città. “Where the Things are Wild—annunci, notizie, luoghi” è un’indagine condivisa sullo spazio della comunicazione nella città di Bolzano che esplora i confini tra i luoghi reali e metaforici dell’informazione sperimentando modi possibili di produrre interferenze e influenze reciproche.

Con la cultura non si mangia

Marzia Migliora
Serie di 216 piatti in ceramica bianca

Il progetto di Marzia Migliora prende spunto da questa lapidaria sentenza con cui l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti giustificò i tagli alla cultura, alla ricerca e all’istruzione.
L’amore per la cucina e l’estetica della tavola ispirano all’artista una serie di piatti in ceramica, che diventano strumento per provocare il confronto tra i commensali. Ogni piatto riporta una citazione estratta da discorsi di politici riguardo al tema della cultura. Lungomare Gasthaus diventa teatro di un ipotetico parlamento, in cui la tavola apparecchiata appare come un discorso aperto dove si alternano punti di vista in opposizione. Marzia Migliora ci invita a prendere posizione sugli scranni per schierarsi e confrontarsi sulle tematiche portate in tavola. La cultura è ironicamente servita nel piatto come una pietanza. L’intento del progetto è di portare a considerare la cultura sullo stesso piano del cibo, quale nutrimento primario per la mente dell’essere umano.

Produzione: LMGH

Trattoria Circolare

Åbäke, Martino Gamper & Alex Rich
08/06/2013

Un fuoco in mezzo al giardino, i commensali seduti attorno per prendere parte alla cena. Gli osti della serata Martino Gamper, Åbäke e Alex Rich modificano lo spazio per favorire il dialogo, l’interazione e la partecipazione degli ospiti. Piuttosto di ricreare un momento arcaico per celebrare la natura e il modo puro di vivere, la trattoria circolare vuole mettere in discussione come vivremo nel futuro e come il nostro stare in comune può essere modellato. “trattoria circolare” è un progetto sviluppato per Lungomare Gasthaus, una ri-edizione della “Trattoria Al Cappello” che i quattro progettisti hanno iniziato più di dieci anni fa a Londra, stimolati da una comune passione per il cibo, per la cucina e per l’interesse a innescare situazioni insolite di interazione e di dialogo.

Endstation Utopia

Una conversazione performativa con Ingrid Hora & Maxi Obexer

Nel 1967 l’ingegnere italiano Giorgio Rosa ha gettato le fondamenta di una piattaforma di acciaio e cemento, grande 400 m2, che ha chiamato in Esperanto la “Insulo de la Rozoy”, ovvero “L’isola delle rose”. L’isola è stata costruita a undici chilometri dalla costa italiana e si trovava quindi appena al di fuori delle acque territoriali, di fatto uno “Stato libero”.
Attorno a questa micronazione nelle immediate vicinanze di Rimini si sono sollevate prontamente innumerevoli voci; era un luogo destinato a proiezioni di ogni genere, ma era soprattutto una cosa: un’utopia. Dopo 80 giorni, l’isola è stata occupata dalla guardia costiera italiana e bombardata.
Per Ingrid Hora e Maxi Obexer l’idea di quest’isola è spunto per un dialogo performativo che si pone l’interrogativo di come un luogo, un paese o anche un’utopia possano trasformarsi nell’idea di una “nuova patria”, senza doverla costruire su direttive nazionali.

This is my Land

Cinema

“This is my land” è il titolo di un film di Ben Rivers che ritrae la quotidianità di Jake Williams, un uomo che ha scelto di ritirarsi in una foresta del nord-est della Scozia e vivere da solo in modo autosufficiente, a diretto contatto con la natura. Rappresentando la relazione così profondamente empatica fra un individuo, un luogo e il mezzo cinematografico utilizzato per raccontarlo, “This is my land” è diventato il titolo di un programma di proiezioni cinematografiche della durata di quattro settimane. Le opere presentate esplorano il tema del senso di appartenenza e osservano le relazioni,esistenti o potenziali, fra le persone, lei istituzioni e i territori. Vengono presentate opere di artisti e filmmaker che hanno utilizzato le tecniche del film e del video per documentare questi legami in contesti molto diversi e che spessoci inducono a osservare quanto la vicinanza non sia tanto una questione di prossimità fisica, quanto piuttosto di empatia fra comportamentie sentimenti condivisi. Il programma intende verificare il ruolo fondamentale del cinema d’arte nella scoperta,nell’osservazione e nell’indagine di quella complessità di fenomeni che lega le persone ai luoghi.Ogni serata del cinema parlerà uno dei filmmakero un’altro ospite sul programma.

A cura di Filipa Ramos

I film:

06/06
Con la presenza della regista Gaëlle Boucand
This is my land
Ben Rivers
UK, 2006, 14’, 16mm, s/w, stereo

JJA
Gaëlle Boucand
FR, 2012, 51’, HD, color, stereo

13/06
Con la presenza di Hich Bourdane e Giovanni Fassina (presidente e vicepresidente di MAIA Onlus – Make An Impact Association Onlus)
What Everybody Knows
Ayreen Anastas & Rene Gabri
PS/US, 2006-2008, 1h58’

20/06
Con un’introduzione di Andrea Lissoni (curatore)
Un film abécédaire
Eléonore Saintagnan
FR, 2010, 21’, Video, color, stereo

Streamside Day Follies
Pierre Huyghe
USA, 2003, 26’, film/video, color, stereo

27/06
Con un’introduzione di Rinaldo Censi (autore, critico e curatore)
A Letter to Uncle Boonmee
Apichatpong Weerasethakul
THAI, 2009, 17’40’’, 16mm, color, stereo

Das Lied von der Erde: Gustav Mahler
Yervant Gianikian & Angela Ricci Lucchi
IT, 1982, 17’, 16mm, color

Masses & Motets

Performance

Atto 1: Resistenza
Atto 2: Armonia o conflitto?
Atto 3: Visione e profezia

Esercizi di coralità politica

“Masses & Motets” sono tre performance musicali incentrate sulla presa di parola, la resistenza alla società dello spettacolo e dei consumi, la testimonianza, la proposta e la visione politica.
Il coro è simbolo della capacità di un gruppo di persone di “accordarsi”, di creare un’armonia comune, passando anche attraverso dei momenti in cui le voci, individuali o collettive, sono in dialogo o in conflitto. Gli artisti coinvolti provengono da famiglie musicali e performative differenti come hip hop, letteratura performativa, canto polifonico, teatro, poetry slam, musica leggera e musica sperimentale. Il progetto si radica sulle scritture di autori che continuano a lasciare il segno in termini di immaginario politico, come Langer, Pasolini, Gramsci, Beuys e si apre a scritture originali costruite espressamente per il progetto. Le performance saranno eseguite prima in alcuni spazi pubblici della città e poi a Lungomare Gasthaus in una performance collettiva.

Un progetto di Luigi Coppola
In collaborazione con Marcello Fera e Ina Tartler

Performances:
06/06, 07/06, 14/06/2013

Atto 1: Resistenza
Alex Piovan a.k.a. Sigma, Michele Cirillo a.k.a. Ciro, Riccardo El Madany a.k.a. Bomberman, Marco Picone a.k.a. Zelda, Claudio De Nicola a.k.a. Jack Herer, Fabio Grandinetti a.k.a. Dj Nigo, Samuel Stenico a.k.a. Sten (Hip Hop), Arno Dejaco, Matteo Jamunno, Matthias Vieider (letteratura performativa)

Atto 2: Armonia o conflitto?
Choriosum (coro), Arno Dejaco,
Matteo Jamunno, Matthias Vieider (letteratura performativa)
Musica: Marcello Fera
Testo: Arno Dejaco

Atto 3: Visione e profezia
Monika Callegaro, Lidia Cerbaro, Lene Morgenstern, Diletta La Rosa, Flora Sarrubbo, Alissa Thaler (musica leggera, recitazione, slam poetry), Arno Dejaco, Matteo Jamunno, Matthias Vieider (letteratura performativa)

Produzione: LMGH

Progetti di residenza

Residenza per artisti

Nelle ultime due settimane di Lungomare Gasthaus, si attivano due brevi residenze artistiche per produrre una serie di azioni site specific. Luigi Coppola ha scelto due pratiche artistiche che, pur con linguaggi artistici differenti, sono accomunate dalla radicalità politica nell’azione artistica e la spinta relazionale che attivano attraverso i loro processi.

A cura di Luigi Coppola

13 — 23/06
Nikolay Oleynikov: Learning Mural
Residenza per artisti e workshop

Produzione: LMGH

24 — 30/06
Motus
Residenza per artisti e performance

Learning Mural

13 — 23/06/13
Nikolay Oleynikov

Il Learning Mural è un insieme di pratiche educative alternative che includono la formazione di collettivi temporanei e che si concludono con la produzione di un genere (monumentale) di opera d’arte, abitualmente basata su un impianto narrativo, su pratiche corporee, artistiche e discorsive del vivere comune, che comprendono arti marziali, notti in bianco, letture collettive, musica, danza, discussioni, bevute, politiche della strada, wall painting, scrittura di sceneggiature, e potete continuare questa lista come volete. Durante la residenza, l’artista collaborerà con un gruppo per creare un Learning Mural site-specific al Lungomare Gasthaus.

1 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 2 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument. Photo: Daniel Mazza, 2013 3 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 4 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 5 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 6 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 7 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 8 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 9 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 10 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 11 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 12 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 13 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Monument Tour. Photo: Daniel Mazza, 2013 14 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Photo: Daniel Mazza, 2013 15 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Photo: Daniel Mazza, 2013 16 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Photo: Daniel Mazza, 2013 17 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Photo: Daniel Mazza, 2013 18 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Photo: Daniel Mazza, 2013 19 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Photo: Daniel Mazza, 2013 20 / 20 Nikolay Oleynikov: Learning Mural. Photo: Daniel Mazza, 2013
W. 3 Atti pubblici

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Tenere gli occhi aperti e reagire ai fatti come lupi nella foresta: avventurarsi soli, fuori dal branco, o muoversi in gruppo come corpo solo, per re-situare l’oggi e immaginare fosforescenti Domani. Il tempo scenico si spacca in tre:

WHen: un Atto-solitario dove “un oscuro scrutare” di P.K. Dick guida un serrato contraddittorio fra regista e attrice su movimento e controllo, inottemperanza e obbedienza… sulla libertà scenica.

WHO:
un Atto-corale di mezzanotte, movimento comune e confuso di performer e spettatori. Mimetismi di corpi mascherati nel selvatico: una quasi-danza folclorica, scomposta e libertaria…

WHeRe: un incontro sulle modalità alternative di gestione degli spazi e della cultura, nel quale si intrecciano il linguaggio pubblico e la memoria individuale.

The Sunday Brunch

Conversazioni

È possibile che un mese si trasformi in un luogo d’incontro? È possibile che un anniversario si trasformi in un punto di riferimento? Il desiderio di trasformare un lasso temporale in un luogo d’incontro e di convertire una celebrazione in un momento di riflessione è ciò che ha dato vita al progetto the Sunday Brunch. Il decimo compleanno di Lungomare è l’occasione per riflettere sul suo ruolo e per prefigurarne il futuro anche in riferimento a istituzioni affini. Non desideriamo affrontare queste considerazioni da soli e visto che riteniamo che il ruolo degli spazi indipendenti debba essere comunque discusso collettivamente in modo piacevole e amichevole, abbiamo invitato alcune persone, che rispettiamo e ammiriamo, a trascorrere un po’ di tempo con noi. Nel corso di quattro weekend, artisti, curatori, designer e altre persone che hanno riflettuto sul ruolo delle istituzioni, contribuito a dare forma alla loro natura in costante evoluzione e immaginato il loro futuro, vengono a Bolzano e si uniscono a noi per un Brunch domenicale aperto a tutti a Lungomare Gasthaus.

A cura di Filipa Ramos

Con:
02/06: Céline Condorelli
Respondent: Cecilia Canziani
09/06: Luca Lo Pinto, Andrea Thal
Respondent: Martina Oberprantacher
16/06: Ralf Pflugfelder, Beatrice Galilee
Respondent: Monica Carmen
23/06: Simon Sheikh, Luís Silva
Respondent: Paolo Plotegher

Teatro del Mare

Architettura

I membri di ConstructLab/exyzt per Lungomare sono Alexander Römer, Gonzague Lacombe, Patrick Hubmann e Mattia Pacco- Rizzi. Si sono assunti la responsabilità di disegnare e costruire il contesto spaziale del Lungomare Gasthaus. La cucina aperta e il bar si incastrano nella struttura architettonica preesistente al piano terra. Una struttura sospesa va a creare una copertura e si trasforma verso l’alto in un palcoscenico polifunzionale per performance, proiezioni, dibattiti e altre idee. Questa impalcatura di legno costituisce un contrasto con il contesto paesaggistico circostante, piuttosto idilliaco, e prende le distanze dalle forme tradizionali dell’edilizia e della moderna architettura monofamiliare, per orientarsi piuttosto a quei singoli elementi industriali che la tecnica ha disseminato nel paesaggio. La struttura in legno crea una sorta di palcoscenico contemporaneo, adagiato sulle rovine di un antico teatro greco. In tre luoghi pubblici della città (Piazza del Grano, Piazza Matteotti, Prati del Talvera) un intervento architettonico servirà da palcoscenico e fungeranno da arredamento urbano.

Concept: Teatro del Mare by ConstructLab/exyzt

1 / 22 Structure by ConstructLab/exyzt for Lungomare Gasthaus: Masses & Motets, 2013 2 / 22 Structure by ConstructLab/exyzt for Lungomare Gasthaus: Masses & Motets, 2013 3 / 22 Structure by ConstructLab/exyzt for Lungomare Gasthaus: Masses & Motets, 2013 4 / 22 Structure by ConstructLab/exyzt for Lungomare Gasthaus: Masses & Motets, 2013 5 / 22 ConstructLab/exyzt: Top View Lungomare Gasthaus, Photo: Lungomare, 2013 6 / 22 Teatro del Mare, Photo: Alexander Römer, 2013 7 / 22 Teatro del Mare. Photo: Alexander Römer, 2013 8 / 22 Teatro del Mare. Photo: Alexander Römer 9 / 22 Teatro del Mare. Photo: Alexander Römer, 2013 10 / 22 Teatro del Mare, Photo: Alexander Römer, 2013 11 / 22 Teatro del Mare, Photo: Alexander Römer, 2013 12 / 22 Teatro del Mare, Photo: Alexander Römer, 2013 13 / 22 ConstructLab/exyzt: Construction of Teatro del Mare. Photo: Lungomare, 2013 14 / 22 ConstructLab/exyzt: Construction of Teatro del Mare. Photo: Lungomare, 2013 15 / 22 ConstructLab/exyzt: Construction of Teatro del Mare. Photo: Lungomare, 2013 16 / 22 ConstructLab/exyzt: Construction of Teatro del Mare, Photo: Lungomare, 2013 17 / 22 ConstructLab/exyzt: Construction of Teatro del Mare, Photo: Lungomare, 2013 18 / 22 ConstructLab/exyzt: Construction of Teatro del Mare, Photo: Lungomare, 2013 19 / 22 ConstructLab/exyzt: Construction of Teatro del Mare, Photo: Lungomare, 2013 20 / 22 Structure by ConstructLab/exyzt for Lungomare Gasthaus: Masses & Motets, 2013 21 / 22 Structure by ConstructLab/exyzt for Lungomare Gasthaus: Masses & Motets, 2013 22 / 22 Structure by ConstructLab/exyzt for Lungomare Gasthaus: Masses & Motets, 2013
300mt lineari

Simone Simonelli ha sviluppato il design dei posti a sedere e dei tavoli.300mt lineari circa è la quantità di legno calcolata per la realizzazione. Le sedute verranno realizzate con legno e materiali reperibili in un qualsiasi negozio di ferramenta. Il workshop, organizzato prima dell’apertura del Gasthaus offre un’esperienza collettiva e partecipativa per riscoprire abilità manuali e la confidenza nel lavorare con attrezzi comuni.

La Cucina

Cucina

Lungomare Gasthaus celebra la ricchezza, la qualità e l’abbondanza dei prodotti provenienti in larga parte dal territorio a partire da un progetto culinario che si ispira ai concetti di identità, territorio e originalità. La cucina intende fungere da catalizzatore per creare un terreno di incontri, discussioni e scambi. Il menu è stato messo a punto dopo aver fatto visita a produttori, agricoltori e piccoli artigiani con l’intento di verificare l’origine degli ingredienti, ma anche per incontrare le persone, conoscere la loro ideologia e comprendere la loro missione. Alcuni ingredienti della cucina, quasi scomparsi, sono stati reinseriti nel mercato da alcuni dei nostri partner: un tributo alla biodiversità e una scoperta per tutti i buongustai. Il menù comprende una selezione di antipasti, seguita da una serie di piatti principali, vegetariani e non, che cambia di settimana in settimana. Responsabile per l’intero concetto culinario di Lungomare Gasthaus è Uli Gamper, assistito da Agata Erlacher. Il menù in varia nel corso del mese, a seconda della disponibilità dei prodotti dei nostri partner. Erbe fresche e fiori saranno coltivati direttamente sul posto e integrati nella struttura della cucina aperta.

Ospite:
20 — 23/06
Sara Casiraghi, pentolapvessione
Bolzano Caput Mundi
Ricette dal mondo del Talismano della felicità

Intervista con Uli Gamper
Video: franzmagazine
Sara Casiraghi: Bolzano Caput Mundi
Stampe
Poster: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Poster: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Poster: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Poster: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Logo: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Logo: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Logo: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Logo: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Panel: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Panel: Lungomare Gasthaus (Design: Joe Miceli & Lina Ozerkina)
Altri materiali
Pensiero del giorno
Intervista con i curatori
Video: franzmagazine
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